LA DISPERSIONE SCOLASTICA:
UN FENOMENO DA COMBATTERE

La dispersione scolastica affligge le nostre realtà da anni.
E' un fenomeno che tocca tutto il mondo e in particolare,
nel nostro Paese i dati sono preoccupanti.

Cosa si intende di preciso per dispersione scolastica?

Per dispersione scolastica si intendono gli studenti che non frequentano più regolarmente le lezioni o che, pur se presenti in classe, portano a termine l'anno senza l'acquisizione di nuove competenze o conoscenze. Per questo dividiamo il fenomeno in dispersione scolastica esplicita e implicita


UNO SGUARDO SUL MONDO...

Nonostante la sua importanza, la scuola non è vista in egual modo in tutte le zone del mondo.

Come visibile da questa cartina, i Paesi Africani e Centroasiatici hanno un tasso di abbandono scolastico maggiore rispetto al resto del mondo. Questo perché questi Paesi, oltre a fronteggiare la fame, la povertà, l'inflazione e la guerra, non riconoscono l'istruzione come diritto fondamentale del bambino o non hanno abbastanza fondi per attivare un piano di studi accessibile a tutti, senza alcuna disparità sociale.


...E SULL'EUROPA

Tuttavia, oltre che a livello mondiale, anche in Europa ci sotto delle forti disparità:  

Questo grafico dell'Eurostat del 2021 riporta che il nostro Paese è al terz'ultimo posto per numero di abbandoni scolastici, o ELET (Early Leavers from Education and Training). In rosso, la media dell'Unione Europea, in giallo i dati in ogni paese e in arancione i dati raccolti nei Paesi al di fuori dell'Unione.
Come visibile, sul podio ci sono Croazia, Slovenia e Grecia, che hanno una percentuale di ELET inferiore al 4%. Ultima, invece, è la Romania, preceduta dalla Spagna e dall'Italia.
Il nostro Paese presenta dati preoccupanti, con una percentuale di ELET sopra l'11%. Entro il 2030 dobbiamo impegnarci a ridurre queste statistiche fino all'Obiettivo imposto dall'UE, ossia all'incirca del 9%.

Perché numeri così alti?

I fattori di dispersione scolastica sono tre: ascritti, di contesto e individuali.
Coloro che abbandonano per un motivo socio-economico, culturale o geopolitico appartengono alla categoria dei fattori ascritti. 

Il background socioeconomico impatta sia sulle motivazioni allo studio che sulle ambizioni educative e occupazionali. L'origine sociale è inoltre in grado di orientare il percorso formativo scelto dai giovani. Dagli anni sessanta in avanti appare però sempre più evidente come la riuscita scolastica sia strettamente legata a orientamenti positivi verso la scuola da parte delle famiglie. Riguardo il genere, i maschi sono più soggetti delle femmine, mentre l'etnia d'appartenenza può in alcuni casi contribuire alla dispersione.

Abbandonano per fattori di contesto, invece, coloro che non si trovano a loro agio col sistema d'istruzione, con gli insegnanti, con l'ambiente scolastico o con la classe. Questo fattore è quello maggiormente tralasciato, quando è invece da prendere in forte considerazione. E' generato dal mancato funzionamento del sistema di istruzione e formazione, dalla errata percezione dei docenti del proprio operato e dai divari territoriali in Italia (tra Nord e Sud e tra città e provincia).

Abbandonano infine per fattori individuali, coloro che hanno un mancato successo nella scuola o che non sono motivati a portare avanti il percorso formativo.
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